GIANNI DE LUCA
Fumettista, illustratore, pittore e incisore, tra i più grandi maestri della nona arte, cui dedicò la maggior parte delle proprie spregiudicate sperimentazioni.
Nasce a Gagliato, in provincia di
Catanzaro, il 27 gennaio del 1927, emigrando poi con la famiglia a Roma all’età
di sei anni, per formarsi al Liceo Artistico di via Ripetta e intraprendere
quindi gli studi di Architettura, che abbandona a vantaggio di precocissimi esordi professionali.
Tra i lavori dei primi anni ci sono alcuni albi illustrati per l’AVE e quindi le prime storie a
fumetti per Il Vittorioso, il settimanale dell’Azione Cattolica, alla
cui redazione approda meno che ventenne nella frizzante atmosfera del
dopoguerra, insieme ad altri grandi della scuola del fumetto italiano.
Dai primi anni cinquanta inizia la
sua proficua collaborazione anche con Il Giornalino della Società San Paolo,
dove, dopo una iniziale prevalente produzione di illustrazioni, si dedicherà principalmente
alle storie a fumetti.
Nasce e si sviluppa su queste pagine, per tutti gli anni
settanta, la fortunata serie de “Il commissario Spada”, su testi del milanese
Gian Luigi Gonano, rivoluzionarie vicende di ambientazione italiana ispirate a
scottanti temi di attualità come commercio di armi, trame internazionali, esperienze
paranormali, conflitti generazionali, nucleare, terrorismo. Sarà questa serie a fargli ottenere a Lucca 7 lo Yellow Kid nel 1971.
di lettura e l’introduzione di espedienti iconografici mediati dallo spazio teatrale e dal dinamismo cinematografico.
Contemporaneamente a queste
produzioni, oggi continuamente ristampate da editori in tutto il mondo, De Luca
prosegue l’attività di illustratore, sia per le Edizioni san Paolo, che per Il
Messaggero dei Ragazzi, Famiglia Cristiana e per la casa editrice Comic
Art.
Verso la fine degli anni ottanta inizia la sua ultima opera, “I giorni
dell'Impero”, che lo riporta alle ambientazioni storiche dei primi cineromanzi:
il progetto sarà tuttavia interrotto a causa della morte improvvisa dell'autore, avvenuta
il 6 giugno del 1991. La storia verrà pubblicata postuma e incompiuta su Il
Giornalino - oggi in volume riedita da NPE - con le tavole non ancora inchiostrate, ma comunque definite,
perché nessun disegnatore si sentirà all’altezza di completare il lavoro del
grande maestro.